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Sindrome dell'intestino irritabile (IBS)

La sindrome dell’intestino irritabile (IBS), in passato nota come colon irritabile o colite spastica, è un disturbo funzionale che colpisce molte persone, determinando diversi sintomi aspecifici, che non sono quindi esclusivamente attribuibili all’IBS. 

 

Possono insorgere sintomatologie come:

 

- Gonfiore addominale (meteorismo), dovuto alla formazione di gas intestinali e flatulenza.

- Crampi e dolori addominali che spesso migliorano con la defecazione.

- Diarrea con evacuazioni frequenti (più di tre volte al giorno) con feci liquide e/o molli o fasi opposte di stitichezza con evacuazioni faticose e poco frequenti (meno di tre volte alla settimana) con feci dure e secche. Può quindi verificarsi un’alternanza di fasi diarroiche e fasi di stitichezza.

 

Tali disturbi, variano da persona a persona sia per sintomatologia che per intensità, possono essere anche molto invalidanti compromettendo la qualità della vita del soggetto affetto, portando spesso una riduzione delle normali abitudini a causa della spossatezza e debolezza.

 

Le cause dell’IBS non sono del tutto note, spesso non riconducibili ad un’unica causa scatenante e diversi medici la definiscono una malattia psicosomatica. Malgrado i fattori sembrano essere tipicamente psico-sociali (es. forte stress ed ansia), spesso altri motivi possono contribuire ad accentuare la sintomatologia come ad esempio l’alterazione della flora batterica intestinale, eventuali intolleranze e/o allergie alimentari, l’uso prolungato di farmaci antinfiammatori e/o antibiotici.

 

L'impostazione dietetica per la sindrome dell’intestino irritabile deve essere a basso contenuto di FODMAP. Tale dieta non cura tale problematica ma ne migliora la sintomatologia, migliorando la qualità di vita, nel breve e nel lungo termine.

 

I FODMAPs sono forme di carboidrati fermentabili (monosaccaridi, disaccaridi, oligosaccaridi) e polioli che creano problemi intestinali connessi all’ IBS. I carboidrati (saccaridi) in questione sono: lattosio, fruttosio, fruttani e galattani. 

I polialcoli sono: sorbitolo, mannitolo, xilitolo e maltitolo.

 

La dieta FODMAP è un vero e proprio protocollo della durata variabile (solitamente 4-8 settimane) e consta di due fasi. Una prima fase dove andranno eliminati gli alimenti ricchi in FODMAP ed una fase successiva dove verranno gradualmente reintrodotti. In questo modo è possibile comprendere quali siano i cibi che creano i disturbi intestinali e in che quantità vengono tollerati da ciascun individuo (va ribadita la suscettibilità personale ai diversi alimenti menzionati).

 

Il protocollo è lungo e a volte snervante e proprio per tale motivo il paziente deve evitare il fai da te e rivolgersi a un nutrizionista abilitato che renda più semplice la fase di eliminazione e soprattutto quella di reintroduzione degli alimenti.

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